Verranno da oriente a occidente e
siederanno a mensa nel regno di Dio
+ Dal Vangelo secondo Luca Santi di oggi
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
Parola del Signore
Omelia
La domanda su chi si
salverà è fondamentale per gli ebrei di tempo di Gesù anche per noi
cristiani. I maestri della legge alla domanda: “Signore,sono pochi quelli che
si salvano?” davano le loro risposte privo d'amore perché escludono altri
popoli dalla salvezza di Dio. Gesù non dà una risposta diretta ma Egli invita
a tutti di agire, di impegnarsi per potere conseguire il Regno di Dio. Gesù si
rifiuta di rispondere alla domanda riguardo al numero di coloro che si salveranno
perché la questione della salvezza non si pone infatti in termini
generali, non si pone innanzitutto per gli altri,
ma si pone “per me”. Proprio ieri sera parlando con due donne che si sentivano offese da una persona, mi dicevano, che quella persona non si salverà mai, perché sta in
chiesa e fa le cose peggiori. Quando si parla della salvezza; ognuno deve domandarsi, che cosa devo fare per essere salvato?. Io sarò salvato? A Gesù chiese un dottore della Legge: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? (Lc10,25)
ma si pone “per me”. Proprio ieri sera parlando con due donne che si sentivano offese da una persona, mi dicevano, che quella persona non si salverà mai, perché sta in
chiesa e fa le cose peggiori. Quando si parla della salvezza; ognuno deve domandarsi, che cosa devo fare per essere salvato?. Io sarò salvato? A Gesù chiese un dottore della Legge: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? (Lc10,25)
Come pure chiese il giovane
ricco a Gesù, Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?
In entrambi casi Gesù spiega loro ciò che è necessaria perché ottengono la salvezza. Il fatto che Gesù non risponde alla domanda generica che riguarda quanti si salveranno ci indica che è sbagliatissimo porre una domanda generica sulla salvezza perché la salvezza richiede la conversione che è un fatto che riguarda il
singolo credente. Nel tempo del vecchio testamento gli ebrei ponevano
le domande generiche sulla salvezza e i loro maestri insegnavano in
gran parte dicendo: “tutti gli Ebrei parteciperanno al mondo futuro.” Il famoso rabbi Meir sintetizzava addirittura in tre punti le caratteristiche necessarie per la salvezza: appartenere al popolo d'Israele, parlare la lingua ebraica, recitare mattino e
sera la preghiera dello shema. Era sottinteso che coloro che
appartenevano ad altri popoli non si sarebbero salvati”.(Messale delle domeniche e feste, edizione Elledici, p. 416)
Gesù cui fa riferimento il profeta Isaia quando disse,“io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria...come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore...Anche tra loro mi prenderò
sacerdoti leviti,”( prima lettura) non fa preferenza di persone perché siamo tutti figli di Dio, creati nella Sua immagine e somiglianza. San Pietro, nel suo discorso nella casa di Cornelio disse che “Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti... chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome”.(Atti 10,34-36,43) Infatti “Dio non guarda in faccia ad alcuno.”(Gal2,6)
Il pentimento e la salvezza sono due termini importante questa domenica. Pentimento/conversione sono la via che conduce alla salvezza, l'unica condizione per la salvezza. Ecco perché Gesù all'inizio del Suo ministero pubblico comincia a dire “Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.”( Mc1,15)
In entrambi casi Gesù spiega loro ciò che è necessaria perché ottengono la salvezza. Il fatto che Gesù non risponde alla domanda generica che riguarda quanti si salveranno ci indica che è sbagliatissimo porre una domanda generica sulla salvezza perché la salvezza richiede la conversione che è un fatto che riguarda il
singolo credente. Nel tempo del vecchio testamento gli ebrei ponevano
le domande generiche sulla salvezza e i loro maestri insegnavano in
gran parte dicendo: “tutti gli Ebrei parteciperanno al mondo futuro.” Il famoso rabbi Meir sintetizzava addirittura in tre punti le caratteristiche necessarie per la salvezza: appartenere al popolo d'Israele, parlare la lingua ebraica, recitare mattino e
sera la preghiera dello shema. Era sottinteso che coloro che
appartenevano ad altri popoli non si sarebbero salvati”.(Messale delle domeniche e feste, edizione Elledici, p. 416)
Gesù cui fa riferimento il profeta Isaia quando disse,“io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria...come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore...Anche tra loro mi prenderò
sacerdoti leviti,”( prima lettura) non fa preferenza di persone perché siamo tutti figli di Dio, creati nella Sua immagine e somiglianza. San Pietro, nel suo discorso nella casa di Cornelio disse che “Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti... chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome”.(Atti 10,34-36,43) Infatti “Dio non guarda in faccia ad alcuno.”(Gal2,6)
Il pentimento e la salvezza sono due termini importante questa domenica. Pentimento/conversione sono la via che conduce alla salvezza, l'unica condizione per la salvezza. Ecco perché Gesù all'inizio del Suo ministero pubblico comincia a dire “Il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo.”( Mc1,15)
La conversione di cui annuncia
Gesù è un cammino di tutta la vita. Mi piace parlare della conversione
quotidiana perché il cristiano è chiamato alla perfezione che non si realizza
un giorno, o dopo la cresima o dopo il matrimonio ma con l'impegno di ogni
giorno della vita e con l'aiuto di grazia. La conversione è un cambiamento di vita e del modo di agire. La conversione vuol dire riconoscersi peccatore, mettere Dio al primo posto, ritornare sulla via retta. Qui si ricorda la parabola del fariseo e del pubblicano
che salgono al tempio a pregare. Il pubblicano all'ultimo banco del tempio ricordando i suoi peccati batteva il suo petto e si vergognava di alzare il capo al cielo pregando cosi “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. E Gesù disse, questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”. Il suo atteggiamento è quello di, chi si pente e si salva. Mentre il fariseo s’inganna da solo con la pretesa di essere già salvato senza merito va davanti
all'altare giustificandosi e condannando il pubblicano.(Lc 18,9-14)
La salvezza riferisce alla grazia di Dio che libera il suo popolo dal peccato e dalle sue conseguenze temporali ed eterne. Ed è opera di Dio. La salvezza portata da Cristo libra uomo dal male assoluto che è la morte eterna. “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei
cieli” (Mt 7:21) Queste ultime parole di Gesù esprime chiaramente la necessita dell’impegno umano nell’opera di salvezza perché per salvarsi l'uomo non deve essere passivo ma attivo . Ecco cosa vuol dire “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno,” disse Gesù.
giorno della vita e con l'aiuto di grazia. La conversione è un cambiamento di vita e del modo di agire. La conversione vuol dire riconoscersi peccatore, mettere Dio al primo posto, ritornare sulla via retta. Qui si ricorda la parabola del fariseo e del pubblicano
che salgono al tempio a pregare. Il pubblicano all'ultimo banco del tempio ricordando i suoi peccati batteva il suo petto e si vergognava di alzare il capo al cielo pregando cosi “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. E Gesù disse, questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato”. Il suo atteggiamento è quello di, chi si pente e si salva. Mentre il fariseo s’inganna da solo con la pretesa di essere già salvato senza merito va davanti
all'altare giustificandosi e condannando il pubblicano.(Lc 18,9-14)
La salvezza riferisce alla grazia di Dio che libera il suo popolo dal peccato e dalle sue conseguenze temporali ed eterne. Ed è opera di Dio. La salvezza portata da Cristo libra uomo dal male assoluto che è la morte eterna. “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei
cieli” (Mt 7:21) Queste ultime parole di Gesù esprime chiaramente la necessita dell’impegno umano nell’opera di salvezza perché per salvarsi l'uomo non deve essere passivo ma attivo . Ecco cosa vuol dire “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno,” disse Gesù.