Domenica 19 febbraio
Beato Alvaro De Zamora da Cordova Domenicano
Dal Vangelo secondo Marco
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella e sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
Parola del Signore
Riflessione
Carissimi,in questa settima domenica ordinaria,
le letture di oggi ci danno una lezione di speranza, una lezione di speranza nel Cristo. Egli è l'amore senza confini, ci accoglie sempre, quali che siano i nostri torti, i nostri peccati, le nostre debolezze. A paralitici spirituali quali noi siamo, è pronto a dire come al paralitico del vangelo: "Figlio mio, i tuoi peccati sono perdonati". Il solo ostacolo all'effusione della sua misericordia non può venire che da noi. Sapremo aprirci ad essa, ascoltare i suoi richiami, e arrenderci alle sue insistenze? Abbiamo l'umiltà di riconoscerci peccatori, di confessare le nostre miserie e di accettare l'illuminazione liberatrice di Dio, portata dal Figlio suo Gesù Cristo?
Carissimi, San Marco racconta la guarigione di un paralitico: la presenta come prova che Cristo ha il diritto e il potere di perdonare i peccati, e che quindi egli è Dio, perché quello è un diritto e un potere che compete solo a Dio. Carissimi Fratelli e sorelle, oggi vediamo Cristo perdonare e guarire un paralitico. Un miracolo, segno del perdono e della guarigione che egli porta all'umanità peccatori, ma attenzione! Affinché la misericordia si manifesti a nostro favore, è indispensabile:
- Che noi ci riconosciamo peccatori. Il peccato, esiste in ciascuno di noi" Mia madre-geme il salmista-ma ha concepito nel peccato". Questo peccato, che è il rifiuto di amare, ingiustizia accettata, rancore conservato, oppure anche sete di comando, superbia più o meno cosciente, desiderio di possesso, di apparire, di affermare la propria superiorità! La prima condizione per ottenere il perdono è riconoscere lealmente questa miseria spirituale che è in noi: Peccavi: ho peccato!.
- Che noi abbiamo fede completa nella misericordia di Dio. una misericordia sempre offerta, che domanda solo di operare. Il Signore sa di quale argilla siamo impasti: egli ci vede affondati nel fango dei nostri egoismi e delle nostre paure. Invece di castigarci egli ha pietà. Nel suo amore viene in nostro aiuto, mettendo a nostra disposizione, per mezzo del sacramento, la sua luce e la sua forza. Come possiamo allora dubitare ed esitare?
- Che anche noi, a nostra volta, siamo i portatori del suo perdono e della pace. Questa è una delle condizioni per ottenere il perdono di Dio: " Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia". Siamo disposti a perdonare ai nostri fratelli con tutto il cuore? Siamo sempre pronti ad accoglierli? Dio avrà pietà se noi avremo pietà, perché cosi saremo messaggeri del suo amore e portatori della sua pace.
Padre Jean Paul.