domenica 30 dicembre 2012

SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

Lc 2,41-52

Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.

+ Dal Vangelo secondo Luca   Santi di oggi

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

Parola del Signore


Riflessione


Oggi è la prima domenica dopo la solennità del Santo Natale e la chiesa celebra e fa la festa della Santa famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Gesù per salvare l’umanità ha voluto venirci incontro facendo parte di una famiglia umana, nato dalla Vergine  Maria, sposa dell’uomo giusto Giuseppe. Gesù ha vissuto tutta la Sua vita terrena eccetto gli ultimi tre anni della Sua trentatre anni di vita in questa famiglia, nel piccolo paese di Nazaret di Galilea. La Sua scelta di essere nato nella famiglia umana, il fatto che Egli ha fatto il Suo primo miracolo durante le nozze di Cana e che abbia proclamato l’indissolubilità del matrimonio ci indicano il valore della famiglia umana.
Le  note caratteristiche della Santa Famiglia di Nazaret sono:
1.      Rispetto reciproco: Maria disse “Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro”. Anche nelle incomprensione i genitori di Gesù senza l’insulti, senza alzare la voce hanno fatto capire il loro dolore e Gesù “Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso”. Gesù sottomesso ai genitori dà una forte testimonianza ai quarto comandamento. “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” disse Gesù ai suoi genitori.  “ Il vangelo ci rivela il segreto fondamentale di ogni educazione: Gesù era sottomesso ai suoi genitori perché i suoi genitori erano sottomessi a Dio”.(Don Cesti Giovanni)
2.      Corresponsabilità: Maria e Giuseppe si sono mostrati genitori responsabili. Insieme “fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme”. La corresponsabilità dei genitori è nutrito dall’amore per il figlio.
3.      La croce: ogni famiglia porta la sua croce come pure la Sacra Famiglia. Maria e Giuseppe hanno cercato il fanciullo “dopo tre giorni lo trovarono nel tempio”.
4.      L’educazione del Figlio: “I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa,” e portarono con se Gesù.  L’educazione non è solo quella intellettuale, include anche l’educazione religiosa. In questa ultima mancano tanti genitori anche perché essi non sono preparati religiosamente e spiritualmente. Quanti genitori portano i figli in chiesa oggi alla santa messa domenicale? I più piccoli non sono più abituati alla vita della Chiesa perché i genitori hanno mancato qui. Sentono strani in chiesa!!! Ecco perché la chiesa è vuota oggi.
Oggi viviamo in un mondo che cambia, un mondo più che mai in crisi. Ma se vogliamo salvare la famiglia umana dobbiamo apprendere bene gli insegnamenti e l’esempio di Gesù. La famiglia è il primo luogo dove i piccoli sperimentano l’amore e l’educazione. E’ una piccola chiesa, il più piccolo nucleo della comunità Cristiana dove si condivide tutto: amore, fede, speranza, gioia.
Sfortunatamente la famiglia umana e cristiana è attaccata dalla malattia grave di questo secolo che il divorzio. Il Concilio Vaticano II ha definito la rottura della ‘chiesa domestica’ come una piaga. Questa piaga è la conseguenza della mancanza dell’amore, di rispetto e di unità.


mercoledì 26 dicembre 2012

PRESEPI

PRESEPE VIVENTE MEDIOEVALE 

Grazie alla grande esperienza ed alla fattiva collaborazione del rione Monti
di Bracciano, in particolar modo del presidente Sandro Carradori, oltre che
alla splendida disponibilità di Amm.ne comunale, Riserva Paturale, Università
Agraria, Contrade e Pro-Loco di Canale M., Contrada Polveriera di Allumiere,
rione Vicinato di Manziana, rione Madonna delle Stuoie di Lugo di Romagna ed
altre associazione storiche indicate nella locandina, l'Ass. culturale
NOBILE CONTRADA CARRAIOLA
è lieta di presentare la prima edizione del Presepio Vivente
a Monterano in costume medievale. Nei giorni 26 dicembre, 30 dicembre e 6
gennaio dalle ore 16.30 alle ore 19.00, si rappresenterà nella cornice
natalizia una giornata tipica medievale. L'antico borgo illuminato ad hoc per
l'occasione, rivivrà così per la prima volta dei suoi antichi fasti. Speriamo
di riuscire a rendere l'evento "MAGICO" degno del luogo che lo ospita. Noi ci
stiamo mettendo il massimo.



VI INVITIAMO A VISITARE IL PRESEPE DELLA

CONTRADA CASENOVE (PRESSO L'UFFICIO TURISTICO)

CONTRADA CASTAGNO PRESSO IL VICOLO (VIA DEI MONTI) DAVANTI


LA SOLENNITÀ DEL SANTISSIMO NATALE

E’ terminato il Tempo di Avvento e oggi inizia il Tempo di Natale nella quale la liturgia ci fa contemplare Gesù Bambino Figlio di Dio e Figlio della Beata Vergine Maria, Vera Luce del mondo venuto sulla terra per la redenzione di tutta umanità. La solennità del Santissimo Natale celebra l’oggetto centrale della speranza  cristiana: LA SALVEZZA DELL’UMANITA’. Che Dio si è fatto uomo per salvare l’umanità intera è un motivo di tanta gioia come rivela l’evangelo. E Dio riversa ogni anno su di noi e ci fa rivivere sacramentalmente la gioia dell’incarnazione di Gesù.
Il Natale è una festa di gioia in essa si è realizzata la promessa di Dio ai Patriarchi e ai profeti. La realizzazione di questa promessa è stata possibile grazie alla fede di Maria e alla Sua collaborazione con il progetto divino. Elisabetta e Giovanni Battista nel suo grembo hanno insieme a Maria, la Madre di Gesù provato la gioia di salvezza nella prima venuta di Gesù.  Elisabetta incontrando Maria era colmata dello Spirito Santo e Giovanni nel suo grembo sussultò di gioia. Elisabetta cominciò a profetizzare, “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”.
I pastori di Betlemme dopo che hanno ricevuto la buona notizia della nascita di Gesù e dopo avere visto il Cristo tornarono a casa con tanta gioia “glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto” (Lc 2,20) Anche una moltitudine dell’esercito celeste alla nascita di Gesù lodavano Dio dicendo “gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama”.
Il Santo Natale è il tempo di gioia, questa gioia non è solo il tempo di stare insieme in compagnia o di mangiare e bere ma è il tempo di fare bene a qualcuno sull’esempio di Gesù Dio fatto uomo per amore dell’umanità. E’  il tempo di perdono vicendevole! E’ il tempo nella quale siamo chiamati a far sperimentare il nostro prossimo l’amore di Dio.



Si ringrazia tutti i volontari che hanno lavorato a questo prese



SANTI DI OGGI: SANTO STEFANO


pe.

lunedì 24 dicembre 2012

NATALE DEL SIGNORE - MESSA DELLA VIGILA


Oggi è nato per voi il Salvatore

+ Dal Vangelo secondo Luca    Santi di oggi

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.
Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.
C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».
E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

Parola del Signore

domenica 23 dicembre 2012

VI DOMENICA DEL TEMPO AVVENTO


A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Parola del Signore

Riflessione

Questa domenica è la quarta ed l’ultima domenica di Avvento. Il Santo Natale è ormai vicino, e noi attendiamo il Signore che viene: questa attesa è l’oggetto centrale della speranza cristiana. La chiesa oggi ci spinge a volgere lo sguardo su Maria, la Madre del Verbo incarnazione, riscoprendola nell’immagine della piccolo Betlemme. Dio per bocca del profeta Michèa annuncia che dopo la purificazione dell’esilio nascerà il Messia nella città di Davide, che con la forza di Dio guiderà suo popolo alla salvezza.
Dio sceglie i percorsi della normalità e dell’umiltà. Questo è lo stile di Dio che ha fatto di un villaggio piccolo come Betlemme il centro del mondo e ha scelto una ragazzina semplice di Nazaret come madre di Dio. Maria si è messa in viaggio “va da Elisabetta non per narrare quanto Dio aveva operato in lei, ma per offrire un umile servizio, in aiuto a una gravidanza sopraggiunta in tarda età”.( il Vangelo del giorno, dicembre 20012). L’arrivo di Maria (portatrice di Cristo) a casa di Zaccaria santificò Elisabetta e Giovanni nel grembo della sua madre. “E’ la presenza in Lei (Maria) dello Spirito che fa sussultare di gioia il figlio di Elisabetta, Giovanni, destinato a preparare la via al Figlio di Dio fatto uomo. Dove c’è Maria, c’è Cristo; e dove c’è Cristo, c’è il suo Santo Spirito…”( Giovanni Paolo II, Omelia 31 maggio 2001). All’annuncio dell’angelo, Maria ha detto il suo ‘Si’ e con queste parole mostra la sua fede nella parola di Dio, “Sono la serva del Signore avvenga a me secondo la tua parola”.  E subito va in fretta a servire, va per fare il bene ma finisce a portare e a comunicare Gesù all’altri.
La persona di Maria, sua fede, il suo ‘si’, la sua maternità sono le vie scelte da Dio. Essa è la più profonda e radicale via dell’Avvento. Tramite di lei Dio viene a noi per portarci vita e gioia:
·         Dio viene come vita: Due donne, una è vergine e l’altra una donna sterile entrambi incinte in modo umanamente impossibile.
·         Dio viene come gioia: “Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto” disse Elisabetta. Maria dalla sua parte nel sul cantico esclamò “L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono”. Questa gioia è la gioia di salvezza che Dio ci ha regalato nell’incarnazione del Suo Figlio Gesù. Un angelo dirà dopo ai pastori: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo. Oggi, nella città di Davide, è stato generato per voi un Salvatore, che è Cristo, Signore" (Lc.2,10-11) L’evangelo non parla di altro che la gioia dell’incarnazione.
Il Santo Natale di Gesù nella grotta ci rivela la logica di Dio, il Suo modo di agire percorrendo il percorso della normalità e umiltà. T
Casa
Ti auguro piccole cose
ma che siano straordinarie per il tuo cuore.
Un amico sincero.
Un abbraccio per ogni dispiacere.
Un sorriso per ogni lacrima.
Il sollievo ad ogni dolore.
Un sogno per ogni delusione
e momenti di consolazione.
Di sapere combattere con dignità.
Di non arrenderti alla prima avversità.
Di trovare nel buio della vita
una luce accesa.
Di saper ascoltare oltre al “sentire”
Di saper guardare oltre al “vedere”
Di trovare nella disperazione
la forza di continuare.
Ti auguro di saper cogliere
la bellezza delle piccole cose
di saperle vivere
di farlo intensamente.

Auguri Speciali!
 p


domenica 16 dicembre 2012

ORARI S. MESSE


16/12/2012 – 24/12/2012: NOVENA DEL SANTO NATALE

 

ORARI S. MESSE

 

24/12/2012: ORE 17,00 S. MESSA VESPERTINA FERIALE.

                    ORE 24,00 VEGLIA DEL SANTO NATALE.

 

25/12/2012: ORE 8,00 – 11,00 – 17,00 MESSA DEL SANTO NATALE.

 

26/12/2012: S. STEFANO ORE 17,00 S. MESSA VESPERTINA.

 

27/12-30/2/2012: ORE 17,00 S. MESSE VESPERTINE.

 

31/12/2012: ORE 17,00 S. MESSA DI RINGRAZIAENTO (TE DEUM).

 

01/01/2013: ORE 8,00 – 11,00 – 17,00
CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA PACE.

 

02/01-05/02/2013: ORE 17,00 S. MESSE VESPERTINE.

 

O6/01/2013: ORE 8,00 – 11,00 – 17,00 SOLENNITA’ DELL’EPIFANIA DEL SIGNORE

 

III DOMENICA DI AVVENTO


E noi che cosa dobbiamo fare?

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Parola del Signore

Riflessione


Nella liturgia di oggi risuona l’invito alla gioia perché grande in mezzo a noi è il Santo di Israele. Questa terza domenica del tempo di avvento è chiamata “DOMENICA GAUDETE IN DOMINO”, (domenica di gioia). Questa gioia è reale e profonda ed è la gioia di salvezza celebrato nel Santo Natale del Nostro Salvatore Gesù Cristo. Il profeta Sofonia ci dà la motivazione di questa gioia: “Il Signore ha revocato la tua condanna”(Sofonia 3,15), per cui come dice San Paolo “non c’è più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù”(Rm 8,1).
Gioiamo perché il Signore è in mezzo a noi, un Salvatore potente. Egli è Emmanuele, Dio-con-noi. Dio si è incarnato, divenendo uno di noi e  nostro fratello per la nostra redenzione. La nascita di Dio fatto uomo che celebriamo al Natale è l’inizio di una nuova storia dell’economia della nostra redenzione perché Dio stesso si è presso la nostra natura umana per salvarci.
La parola redimere vuol dire riscattare.  Nella cultura ebraica di una volta, era il parente stretto colui che riscattava il parente prigioniero per debito e aveva l’obbligo morale nel caso di persone cadute in schiavitù per debito. E pagando il debito riscattava e rendeva libero suo parente che aveva perso la sua liberta. E proprio questo che Gesù ha fatto per noi.  “I figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita … Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo. Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova”.(Ebrei 2,14-18) . Gioiamo oggi perché), “ha dato se stesso in riscatto per tutti” (1 Tim. 2, 4-6),In lui abbiamo la redenzione, median­te il suo sangue, la remissione dei pecca­ti”(Ef. 1, 7) Il ricordo di quanto riportato qui sopra al Suo Santo Natale ormai vicino ci riempie di gioia oggi.
Nel vangelo odierno si è ripetuto ben tre volte “Che cosa dobbiamo fare?” Ecco, questa è la domanda più fondamentale del Tempo di Avvento. Alla predicazione di Giovanni Battista centrata sulla conversione come preparazione dell’ accoglienza di Gesù, Giovanni invita le folle all’amore del prossimo, “Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto”. Ai pubblicani che lo chiedeva il battesimo, disse: “Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato”. E ai soldati disse Giovanni: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe”.  In questo tempo di attesa, Dio rivolge anche a noi le tre risposte di Giovanni Battista citate sopra. All’amore del prossimo si aggiunge anche l’esempio di Giovanni che in verità testimonia la sua umiltà e piccolezza e magnifica la grandezza di Gesù cosi: “ Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. E Gesù è il più grande esempio dell’umiltà, Cristo Gesù: egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso (Filippesi 2,4-11).
“Giovanni non era stato tenero nei confronti della folla che aveva chiamato razza di vipere,  cui aveva chiesto il frutto della conversione. La folla, già presa dalle proprie difficoltà, era andata a sentire questo nuovo predicatore avendo in cuore chissà quali speranze; Giovanni stava battezzando nel Giordano proprio per la conversione”. (Don Luciano Cantini) l’avvento tempo di preparazione alla festa della natività di Gesù ormai vicino è il tempo della conversione. E i due frutti della conversione sono l’uccisione dell’egoismo, della superbia e la mancanza dell’amore del prossimo.

domenica 9 dicembre 2012

II DOMENICA DI AVVENTO


Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio


+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto.
Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa:
«Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

Parola del Signore

Riflessione

Gesù ci diceva domenica scorsa nel vangelo “vegliatevi perché non sapete in quale giorno  il Signore verrà…” e di essere pronti perché nell’ora che non immaginiamo il Figlio del uomo verrà. E Giovanni Battista oggi ci parla di conversione come modo di vegliare e di essere pronti.
La certezza della venuta del Signore polarizza tutta l’attenzione della Santa Chiesa nel tempo di avvento e questa certezza ispira la chiesa a preparare il Santo Natale con cura senza improvvisare niente.  Questa certezza che ha la chiesa che Gesù verrà a instaurare il Suo regno è un invito ad imitare la figura del Battista.
Tutta la storia e tutti i profeti infatti aspettavano la venuta del Signore e il Suo Regno. Al centro della buona novella di Gesù è l’annuncio del Suo Regno. E la Sua missione fondamentale era ed è di offrici la salvezza  eterna espressa come Regno di Dio. Gli ebrei con ansia aspettavano la venuta del Regno di Dio e non c’è nulla più grande per loro che il Regno di Dio che sarà instaurato nella Sua seconda venuta in gloria. La comunità apostolica viveva giorno e notte in attesa della seconda venuta del Signore e tanti cristiani speravano che arrivasse da un momento o l’altro il Regno di Dio. (1 Tessalonicesi 4,13-18;5)                                                                                            In questa seconda domenica di avvento la parola chiave è la conversione: preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Gridava Giovanni Battista nel deserto e accorrevano a lui tutti compressi i farisei e gli saducei confessando i loro peccati.  La predicazione e figura di Giovanni Battista si è presentato a noi oggi perché né facciamo modello della nostra preparazione al santo Natale. L’invito alla  conversione predicato da G. Battista, ripetuto da Gesù e dagli Apostoli è l’unica condizione per entrare nel Regno di Dio. La vera conversione non consiste solo nel compiere semplici atti religiosi, ma in una profonda trasformazione della persona. Tale cambiamento avverrà solo quando siamo docile e obbediente a Dio.


 

sabato 8 dicembre 2012

IMMACOLATA CONCEZIONE

Lc 1,26-38

Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce

+ Dal Vangelo secondo Luca   Immacolata Concezione

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore

Riflessione

La chiesa ci regale questa festa Mariana nel tempo di Avvento per la nostra preparazione alla festa del Santo Natale del Signore Gesù. Questa liturgia di oggi ci invita a contemplare Maria, la PIU’ PIENA DI GRAZIA, preservata dal peccato originale e le sue conseguenze. In Maria e per mezzo di Lei Dio ha ridonato all’umanità perduta a causa di peccato la grazia originaria. Lei è divenuta la nuova Eva che obbedisce la parola di Dio.“ Maria, donna di fede. In vista del compito straordinario di essere Madre del Signore, Maria ha ricevuto da Dio il grande dono di non essere intaccata dal peccato originale, mantenendo sempre così una fede pura e salda nelle promesse”.(La Domenica, periodico religioso n. 4 – 2012)
La solennità di oggi celebra Dio che non si stanca mai dell’uomo, l’amore di Dio che non si lascia vincere dalla disobbedienza e del peccato di Adamo e Eva e dell’umanità. La dogma dell’ Immacolata concezione è una verità di fede che sostiene che la Beata Vergine Maria, per il merito di Cristo Suo Figlio chiamato il Santo d’ Israele nel Vecchio Testamento era totalmente preservata cioè libera dal peccato fin dal primo istante della Sua vita. Maria la Nuova Arca dell’ alleanza che ha portato in grembo Dio fatto uomo non poteva essere macchiata dal peccato. Anche la logica umana ci fa pensare e credere che non poteva essere schiava del peccato Colei che doveva ospitare nel proprio  grembo il Vincitore del peccato e del male.
Nella solennità dell’ Immacolata Concezione, un dono e privilegio singolare fatto a Maria e alla umanità la chiesa ci invita a imitare la fede, la speranza, l’obbedienza, la carità, le virtù e l’umiltà di Maria. Questa festa Mariana trova la sua giusta collocazione in tempo di Avvento: perché la Vergine Maria come dice la liturgia è l’aurora che preannuncia il sole di giustizia, Cristo Salvatore.
Pio IX con la Bolla ineffabilis Deus dell’ 8 dicembre 1854 ha proclamato questa verità di fede, una verità confermata dopo dalla Madonna stessa nelle apparizioni Mariane a Santa Bernadetta, un’analfabeta. Il 25 marzo 1854 durante la sedicesima apparizione, la Madonna si è presentata a Bernadetta dicendo “io sono l’immacolata Concezione”. Questa apparizione ha avuto luogo il giorno della festa dell’annunciazione.


lunedì 3 dicembre 2012

I DOMENICA DI AVVENTO


La vostra liberazione è vicina

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

Parola del Signore


Riflessione
  
Il tempo liturgico detto ordinario si è concluso domenica scorsa con la solennità di Cristo Re del universo e la liturgia della parola era escatologica ciò parlava delle ultime cose che accadranno al cosmo e all'uomo prima della seconda venuta Gesù. Oggi inizia il tempo liturgico detto “Tempo di Avvento”, che dura 4 settimane in circa e ha lo scopo di aiutarci a preparare bene la celebrazione del Santo Natale che ci ricorda la prima venuta del Signore. La parola "Avvento" significa ARRIVO o VENUTA, e riferisce alla prima venuta di Cristo nella pienezza del tempo dalla vergine Maria. Nel secondo luogo l'avvento riferisce anche alla seconda venuta di Cristo alla fine del mondo per concludere la storia del mondo e di ognuno di noi. L'avvento è caratterizzato dall'attesa: attendiamo la venuta del Signore.
Il colore liturgico d'avvento è viola. Questo colore segno di penitenza che ci fa ricordare che siamo esseri umani limitati, bisognosi della grazia e di aiuto di Dio. Come ci prepariamo in Avvento per accogliere Gesù che viene, (che s' incarna ogni giorno alla S. Messa) per diventare EMMANUELE, Dio-con-noi? Con la preghiera, frequentare il sacramento della penitenza, opera di carità, ed infine con la riconciliazione con i fratelli. Questo tempo che precede il Santo Natale è il tempo di carità e come il Natale è la celebrazione dell'amore di Dio per noi. Un'amore manifestato nella persona di Cristo ha dato se stesso sulla croce in riscatto per noi, siamo dunque chiamati a rendere visibile e toccabile l'amore di Dio-con-noi ai bisognosi. E' necessario che un fratello in Cristo bisognoso nel tempo d'Avvento e Natale comprenda che l'amore di cristo non è astratto ma concreto, grazie alla bontà di noi cristiani.
Allora diamoci da fare, perchè riceveremo ciascuno di noi la grazia dell'incarnazione nella misura in cui ci prepariamo ad accoglierlo.
La prima lettura è tratta dal libro del profeta Geremia che parla della realizzazione della promessa di Dio; “In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra”. Il profeta riferiva alla nascita di Gesù Figlio di Davide che siamo preparando a celebrare al Natale. Gesù eserciterà giudizio e la giustizia sulla terra alla fine del tempo. Questa domenica il vangelo è di Luca e ci racconta ancora delle ultime cose che accadranno sulla terra e del secondo avvento di Gesù. La parola "chiave" del vangelo è vegliare, “Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”. Allora, vegliare in attesa? Nessuno lo sa l'ora della Sua venuta, apparirà all'improvviso, “io verrò come un ladro, e tu non saprai a che ora verrò a sorprenderti” (Apocalisse 3:3) "Vigilate, perché non sapete né il giorno né l'ora." (Matteo 25,1-13) La parabola dei dieci vergini ci insegna come preparare e come essere in attesa in questo tempo di Avvento. Non s' improvvisa niente chi è in attesa dello sposo, non si prepara all'ultimo minuto per non fare la fine dei cinque vergini stolte e come diceva qualcuno,“la preparazione spirituale non è certo un aspetto che può essere tralasciato e soprattutto non può essere comprato o chiesto in prestito all’ultimo minuto”.