domenica 26 maggio 2013

SANTISSIMA TRINITA'

Gv 16,12-15

Tutto quello che possiede il Padre è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà

+ Dal Vangelo secondo Giovanni  Santi di oggi

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Parola del Signore

Omelia

Un Dio che si mette in gioco

don Alberto Brignoli

"Giocavo davanti a lui...giocavo sul globo terrestre". Se fosse un adulto che, ricordando la sua esperienza da bambino, scrivesse un romanzo della propria vita utilizzando queste parole (tratte dalla Liturgia della Parola di oggi) non credo ci troveremmo nulla di strano. Ma chi parla così, è la Sapienza di Dio, quella Sapienza che è Dio, che ne è la personificazione, e nella quale per noi cristiani non è difficile leggere il mistero dell'Incarnazione. E allora è bello, e molto affascinante, pensare al Figlio di Dio che, come ogni bambino, "gioca" con il proprio papà, e ne diviene la sua gioia, la sua delizia.
Ma forse, in questa solennità nella quale siamo chiamati a contemplare il Mistero stesso di Dio, questo "gioco" vuole dire a tutti noi qualcosa di più. Dio "gioca sul globo terrestre", e questo termine sembra suscitare un certo imbarazzo, perché - con tutta onestà - non pare proprio essere qualcosa che si addica alla descrizione o all'approfondimento del Mistero di Dio. Quando pensiamo a Dio, certamente ci lasciamo ispirare da ben altre immagini e da ben altre suggestioni: pensiamo alla sua assoluta Trascendenza, al suo essere totalmente "altro da noi"; oppure - per noi che professiamo una fede - alla sua Rivelazione, alla sua presenza nella storia dell'umanità; o ancora, a quella domanda fondamentale sul Senso dell'esistenza che spesso rivolgiamo a lui in maniera più o meno esplicita e rispetto alla quale speriamo di ottenere una risposta, se non soddisfacente, quanto meno adeguata alla nostra ricerca.
Di certo, non ci viene da pensare al "giocare di Dio con noi"; ci pare perlomeno irriverente pensare a Dio come a qualcuno che gioca con noi o che rispetto a noi ha un modo di attuare che rimandi al gioco, o ancor peggio al "farsi gioco". Poi però rileggiamo la nostra esperienza di Dio e se siamo onesti credo che - almeno qualche volta - ci sia capitato di entrare "in gioco con Dio". Senza ombra di dubbio, lui ci ha chiesto di metterci in gioco, di non rimanere indifferenti di fronte a lui, di scoprire le nostre carte. Lui lo fa da sempre, "dall'eternità", come sapienza increata e che crea, come intelligenza che muove il mondo, come amore che dirige il sole, la luna, le stelle e tutto il Creato.
È questo " mettere in movimento", il suo gioco preferito. È questo "mettere in gioco" tutto ciò che ha creato, che fa di noi e di tutto ciò che ci circonda, oggetto della sua delizia o - se lo vogliamo esplicitare - del suo amore. Dio non si è mai rivelato all'uomo come immobilità o staticità, cosa che magari all'uomo farebbe pure piacere: è più comodo un Dio fermo, statuario, da prendere e da appoggiare come un suppellettile magari anche tra le cose più care della nostra vita e da rispolverare e adorare al bisogno, purché poi ci lasci tranquilli e statici, a fare le cose che abbiamo in mente, e che lui possibilmente deve benedire e fare andare bene... No, Dio non è così...perlomeno, il Dio di Gesù Cristo che a noi si è rivelato.
Dio ha iniziato da subito a "giocare con noi" e a far sì che ci mettessimo in gioco pure noi, che dicessimo la nostra, che facessimo le nostre mosse, non determinanti, non risolutive, non vincenti, ma certamente necessarie. Lui si è messo in gioco più di una volta, non solo come Sapienza che si diletta delle sue cose e crea, fa e disfa l'Universo e il creato a suo piacere, a sua immagine e somiglianza; ma anche, e soprattutto, come Dio della Storia implicato nelle complicate e affascinanti vicende umane, come parte di quel gioco della vita che spesso è un gioco tragico e drammatico, dove si spara un colpo e potrebbe essere l'ultimo, ma dove pure - se vinci - vinci più di quanto hai potuto scommettere.
Sì, il gioco di Dio con l'umanità non è sempre un gioco piacevole, al punto che a volte ci sentiamo come se lui si prendesse gioco di noi, come se noi fossimo la posta in palio, come se fossimo i birilli di un giocoliere sbattuti dove lui vuole, con le traiettorie che lui vuole, secondo dinamiche che a noi, proprio, non è dato di conoscere neppure minimamente.
Eppure, questo giocare di Dio con noi è stato la nostra fortuna, perché quando ci ha visto in difficoltà serie, schiacciati dal nostro limite e dalla nostra incapacità a essere a sua immagine e somiglianza, ha giocato una carta vincente, e ha fatto vincere pure noi. Il Figlio (per rimanere nella metafora forse un po' irrispettosa, ma oggi così biblica, del gioco) è stato l'asso nella manica di Dio; con la sua morte e risurrezione è stata la sua mossa vincente sulla nostra morte, fino ad allora priva di risurrezione.
E non è finita lì, perché non era sufficiente che Dio vincesse una sola partita con la morte una volta per tutte. Ha pensato che se si gioca, si gioca bene, e si porta il gioco fino in fondo, con le caratteristiche di eternità con le quali il gioco è nato. È comodo vincere facile, a tutti piacerebbe vincere facile... ma non basta, l'agguato della sconfitta è sempre dietro l'angolo, ci serve imparare le mosse, ci serve di capire come e perché Dio ha sconfitto la morte, ci serve capire come, nel prosieguo della storia e della vita di ogni giorno, la sua vittoria diventa la vittoria di ognuno di noi, dell'umanità, della storia intera. Ci vorrebbe davvero qualcuno di forte che ci permettesse di portare a termine questa vittoria al gioco di Dio ogni volta che iniziamo una nuova partita. La scorsa domenica, Qualcuno di forte nel mondo è arrivato sul serio: se l'abbiamo accolto nel nostro cuore, lui sì, ci insegnerà ogni mossa vincente, anche e soprattutto quando la vita - come in questo lungo, estenuante e faticoso periodo di crisi profonda del nostro umanesimo e della nostra società - pare toglierci ogni possibilità di vittoria.
Dio gioca da sempre con l'umanità; vince una partita impossibile, ci insegna a farlo nella vita di ogni giorno, e per l'eternità: detto così non sarà dogmatico, sarà un poco "scherzoso", forse, come ogni gioco, ma a me il Mistero del Dio Trino e Unico, oggi, piace pensarlo, viverlo e testimoniarlo così.
Tratto da Qumran2.net | www.qumran2.net




 

domenica 19 maggio 2013

GITA A CASCIA

SABATO 25 MAGGIO CI SARA' LA GITA A CASCIA
PER VISITARE IL MONASTERO E IL ROSETO
QUI SOTTO TROVERETE UN PICCOLO PROMEMORIA

Breve guida per la giornata a Santa Rita del 25 maggio.

Partenza da Canale M. (davanti alla Chiesa) alle ore 6:00 quindi
ci vediamo alle 5:50 per l’assegnazione dei posti
(già stabiliti in base alle prenotazioni fatte).
La mattinata si svolgerà a Cascia, parteciperemo alla S. Messa;  
alle ore 12,30 circa ci trasferiremo a Rocca Porena per il pranzo,
nel pomeriggio visiteremo Rocca Porena con il tempo che rimarrà.
Arrivo previsto a Canale M. in serata.
Si ricorda la massima puntualità.

Ecco il menù per sabato 25 maggio a Rocca Porena di Cascia
il caffè e le bibite varie coca aranciata e birra , non sono comprese nel menù.

MENU’ UMBRIA VERDE
Antipasto: Tavolozze di Norcinerie
Primi: Pappardelle al Cinchiale – Lasagne al forno
Secondo: Carne di Cascia arrosto
Contorni: Patate al forno e Insalata verde
Gelato, Vino della casa e Acqua minerale € 20,00
N.B.
Ricordati di mettere scarpe comode,
portare un ombrello (in caso di pioggia)
un cappello (in caso di giornata calda).


DOMENICA DI PENTECOSTE


Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa

+ Dal Vangelo secondo Giovanni  Santi di oggi

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Parola del Signore
Omelia

DOMENICA DI PENTECOSTE

Oggi nella Solennità della Pentecoste ricordiamo la storia degli inizi della Santa Chiesa e celebriamo l'anima della Chiesa, Lo S. Santo. Il termine pentecoste deriva dalla parola greca e significa cinquanta (perchè ha avuto luogo cinquanta giorni dopo la risurrezione). Questa solennità ricorda la discesa dello S. Santo sugli apostoli. In questa festa imploriamo su noi il grande dono di Dio, vogliamo rivivere l'esperienza della promessa del Padre come gli Apostoli il giorno della Pentecoste per essere rigenerati nel nostro camino di fede e per essere rafforzati nella fede. E la domanda di oggi è chi è Lo Spirito Santo? Egli è la terza persona della SS. Trinità, il Maestro dei maestri, l'anima e la Gloria della chiesa, la promessa del Padre, l'avvocato promessa da Gesù, il rivelatore della verità tutta intera della fede cristiana, la potenza creatrice e rinnovatrice rivelato nell'Antico Testamento: “ lo Spirito di Dio che aleggiava sulle acque”(Gn 1,1) prima della creazione, il samista Lo invoca con queste parole indicando la Sua Potenza creatrice “manda il Tuo Spirito...e rinnoverai la faccia della terra”(sal 104,30) egli è la “la tenda di convegno sul monte Sinai”, l'ombra dell'altissimo dell'annunciazione della natività di Gesù e la nube sul monte della trasfigurazione. Nonostante che la Sacra Scrittura ci ha parlato molto di Lui, come anche Gesù e i profeti, Lo Spirito Santo è rimasto la persona della SS. Trinità ancora da scoprire, una persona della SS. Trinità ancora quasi inesplorato per cui qualcuno Lo definisce come IL DIO SCONOSCIUTO, LA PERSONA DELLA S:TRINITA? PIU MISTERIOSA. Egli ama ,santifica, rende forti la fede, guida i credenti nel camino della salvezza, illumina, consiglia, ispira a pregare bene e ci fa ricordare gli insegnamenti di Gesù. Egli è il datore dei doni spirituali(carismi).
Egli è reale con la capacità di agire, di volere, di amare e di parlare. Ecco perchè Lo dobbiamo capire come persone: “Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, Lo S. santo disse: Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati”(Atti 13,2).

Signore Gesù apparendo prima della sua ascensione in cielo ai suoi discepoli li disse “non vi lascerò orfani io pregherò il padre ed Egli vi darà un altro Paraclito Lo Santo di verità che vi guiderà alla verità tutta intera” e dopo la sua risurrezione il primo dono e parole del Risorto agli Apostoli sono: “pace a voi”, ricevete Lo Spirito Santo”. Gli atti degli Apostoli ci riporta i seguenti parole di Gesù per sottolineare l'importanza della pentecoste, “Giovanni ha battezzato con acqua voi invece sarete battezzati in Spirito Santo...” E' Gesù il battezzatore nello Spirito santo come disse Giovanni Battista dopo di me viene uno più grande di me, non sono degno di slegare i suoi sandali, Egli vi battezzerà con l'acqua e Spirito santo”.

Gioele 3,1-2 parla dell'era nuova promessa dal Signore. Questa era nuova è il tempo della chiesa nella quale Gesù ha incorporato l'uomo nella Sua opera dell'annuncio della parola salvifica che è possibile ed è efficacie grazie al dono dello S. Santo. Maria Sposa dello S. Santo è importante nel tempo della chiesa. “io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diventarono profeti i vostri figli e le vostre figlie, i vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni. Anche sopra gli schiavi e sulle schiave in quei giorni, effonderò il mio Spirito.”

Questa profezia di Gioele in cui Dio effonde il Suo Spirito sopra ogni persona consentendo a tutti di profetizzare è stata realizzata nel cenacolo negli Atti degli Apostoli 2,1-21 dove Maria la più piena dello Spirito Santo intercede insieme agli apostoli per l'effusione dello Spirito Santo. Maria e gli Apostoli perchè obbediente alla parola del Signore e perchè capissero bene l'importanza dello Spirito Santo rimassero a Gerusalemme fino al compimento della promessa. La discesa dello S. Santo è segno del tempo messianico in cui il Padre effonde Lo Spirito, suoi doni e frutti a tutti, senza discriminazione d'età, di sesso e di condizione sociale. Con l'effusione dello Spirito Dio ci da l'abilità di parlare nel suo nome e di annunciare con autorità e coraggio la buona novella.

E' importanti sapere che lo Spirito Santo può:
  • Essere resistito (Atti 9,51) - Può essere rattristato (Ef 4,30)
  • Essere tentato (Atti 5,9) - Viene 'spento dall'uomo' (1 Tessalonicesi 5,19)
  • E' mandato nel nome di Cristo (Gv 14,26) -Nomina e ordina i ministri (Atti 13,2 & 20,28)
  • Comunica gioia ai credenti (Rm 14,17) -Comunica gioia ai credenti ( Rm 14,17)
  • Edifica la chiesa (Atti 9,31)
  • Distribuisce l'amore di Dio (Rm 5,3-5)
  • Si mente a Lui (Atti 5,3) -Impartisce sapienza (Rm 15, 13, Gal 5,5)I
  • Insegna ai credenti (Gv 14, 26) -Rivela le cose di Dio ( 1 cor 2,10,13)
  • Rivela le cose che devono avvenire (Lc 2,26) -Ci fa ricordare le parole di Cristo (Gv 14,26)
  • Ci guida alla verità ( Gv 14,26 & 16,13)
  • lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; (Rm 8,26)


domenica 12 maggio 2013

ASCENSIONE DEL SIGNORE (ANNO C)



Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

Parola del Signore

Omelia

LA SOLENNITA' DELL'ASCENSIONE DEL SIGNORE

Questa celebrazione di oggi ci ricorda l'ultima apparizione di Gesù 40 giorni dopo la  Sua risurrezione dalla morte. Durante questo tempo Egli è apparso agli undici Apostoli, ai discepoli, alle pie donne, dando appuntamento per l'ultima Sua apparizione e incontro con loro in Galilea. L'ascensione del Signore Gesù è un fatto storico narrato dagli evangelisti: Matteo, Marco, Luca, Giovanni e ampiamente da Luca negli atti degli apostoli. Il Signore Gesù dopo avere compiuto il mistero della nostra salvezza si è ascesso al cielo da dove era disceso. Gesù con la Sua ascensione sottolinea la Sua origine soprannaturale (divina). Secondo l'ottica del Vecchio Testamento, il cielo è l'inaccessibile dimora privata di Dio, simbolo della Sua trascendenza come dimostrano questi due passi biblici:  "Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie - oracolo del Signore".(Is. 66,1); " I cieli sono del Signore,
ma la terra l'ha data ai figli dell'uomo..(sal 115,16).

La storia della nostra salvezza può essere divisa in tre :

  1. Il tempo di Israele, che comprende tutto il Vecchio Testamento fino a Giovanni Battista
  2. Il tempo di Gesù, che inizia dalla Sua incarnazione, morte e risurrezione.
  3. Il tempo della Chiesa cominciando dall'ascensione fino alla fine del tempo.

Viviamo nel tempo della chiesa nelle cui mani il Signore ha affidato l'incarico di diffondere la buona novella della salvezza umana. Ecco il paradosso, Gesù assiso in cielo alla destra del Padre è presente nella chiesa, ”ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"( (Mt 28,16-20). Siamo noi questa Chiesa istrumento di salvezza con cui Gesù ha dato la grazia e l'ordine di evangelizzare il mondo intero. San Marco evangelista esprime bene questo incarico e il potere a noi affidato cosi: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano".(Mc 16,15-20)
Matteo esprime invece l'ordine dato alla chiesa di proclamare l'evangelo cosi:" Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: « A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt 28,19-20)
Dio è nella e con la Sua chiesa e la Sua presenza e potenza si sente nella vita reale, negli insegnamenti e testimonianza della chiesa di oggi. Egli si rende presente nella Sua parola ecco perché quando i discepoli partirono e predicarono dappertutto la parola, il Signore agiva insieme con loro e confermava la Sua stessa Parola con i segni che la accompagnavano.(Mc 16,15-20). Il cristianesimo afferma San Bernardo è la religione della parola di Dio, non però una parola scritta e muta, ma del Verbo incarnato e vivente. Questo spiega il perché del miracolo che accompagna la predicazione della parola non solo nel tempo degli apostoli ma anche oggi.

La Chiesa è viva oggi grazie alla predicazione e testimonianza dei cristiani prima di noi. Una chiesa che non evangelizza è destinata alla morte e impedisce l'agire della Spirito Santo che agisce attraverso la parola di Dio. La chiesa è il lago nella quale e dalla quale lancia la rete per pescare con la nostra testimonianza di vita i non credenti. L'annuncio della parola di Dio non sempre ci richiede la parola, oggi giorno ci chiede forse non troppe parole ma i fatti concreti compiuti con zelo e per l'amore di Dio e del prossimo. L'ordine del Signore di predicare la Sua parola è urgente oggi come dice Dio nel Vecchio Testamento," ecco, verranno giorni- oracolo del Signore Dio - in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Allora andranno errando da un mare all'altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno.(Amos 8,11-12)
Tre sono i benefici che noi godiamo oggi grazie all'ascensione in cielo del Signore Gesù:
  1. La vita non finisce alla morte secondo la parole di Gesù, " Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: «Vado a prepararvi un posto»? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi".(Gv 14,1-3). L'ascensione è la prova della vita futura.
  2. Gesù si è asceso al cielo perché sia realizzato la promessa del Padre, la promessa dello Spirito Santo: " Ora però vado da colui che mi ha mandato … io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito ; se invece me ne vado, lo manderò a voi… Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito vi guiderà a tutta la verità,  perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.(Gv 16,5-15)
  3. Gesù si è assiso alla destra del Padre per intercedere per noi come avvocato presso il Padre, " In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò". (Gv 14,12). "Il punto capitale delle cose che stiamo dicendo è questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande che si è assiso alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda, che il Signore, e non un uomo, ha costruito".(Ebrei 8,1-6) Giovanni fa chiarezza su il ruolo di Gesù assiso in cieli dicendo, "abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.( 1 Gv, 2,1-2)


domenica 5 maggio 2013

VI DOMENICA DEL TEMPO DI PASQUA ANNO C


Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto


+ Dal Vangelo secondo Giovanni  Santi di oggi


In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi.  Il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».

Parola del Signore

Omelia


Nella prima lettura, la prima comunità cristiana affronta una questione dottrinale fondamentale: su che cosa è basato l'appartenenza al popolo di Dio e la salvezza? Sulla circoncisione e l'osservanza della legge oppure sul' apertura del cuore alla parola di Dio? La legge, infatti, prescriva che ogni figlio maschio sia circonciso come segno di appartenenza a Dio. Gli ebrei osservanti della comunità insistono sulla circoncisione, ma per Paolo e Bàrnaba occorre solo la circoncisione del cuore ciò la conversione mediante la parola di vita.  La questione viene risolta nell'incontro tenuto dalla comunità nella quale deliberano "l'ingresso dei pagani nella chiesa senza gli obblighi della circoncisione e delle osservanze della legge mosaica". E i pagani divenuti cristiani chiesti di "astenersi delle carne offerte agl'idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime".

Colpisce sempre questo modello della chiesa che per risolvere una problematica tiene un'incontro specifico per discutere le questioni attuali della comunità nello spirito di preghiera. Nella comunità non è chi sa parlare miglior che 'vince', non è chi riesce a presentare una logica umana rigorosa che 'vince' ma chi è capace di interpretare la voce dello Spirito santo. Nella nostra comunità parrocchiale se si presenta una questione anche non teologica, come la risolviamo? Nello spirito di rivalità? Nello spirito della ricerca della volontà Divina?

Il vangelo è ricco di temi: amore di Dio, che si può verificare solo nella vita cristiana che accoglie con cuore la parola di Dio. Lo ama chi ascolta la Sua parola e la mette in pratica, il tema dello Spirito Santo, l'insegnante di tutta la verità a noi rivelata. Alla fine della sua vita terrena Gesù promette Lo Spirito Santo l'anima della Chiesa, il Consolatore, l'avvocato ai Suoi e la pace: questa ultima non è la pace del mondo. I governanti del mondo come anche le organizzazioni mondiali fanno pace 'cosmetica'. Tale pace spesso non è duratura perché non è un dono gratuito fatto senza interesse. E' una pace spesso non reale perché esiste sulle carte. Qualcuno scrisse che "la pace che Gesù dona agli Apostoli è sinonimo di gioia, di felicità perfetta, di liberazione”, in una parola, è la salvezza; per questo la pace donata da Gesù mette in fuga da ogni cuore turbamenti e inquietudini. In questa prospettiva i credenti non possono cedere allo scoramento o alla paura.

 
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