domenica 28 luglio 2013

UDIENZA DAL PAPA


MERCOLEDI 4 SETTEMBRE 2013


PARTENZA DA CANALE MONTERANO 
DAVANTI ALLA CHIESA
ALLE ORE 07:30 PER SAN PIETRO.
ARRIVO E SISTEMAZIONE NEL SETTORE ASSEGNATO.
ASSISTEREMO ALL’ UDIENZA DEL SANTO PADRE, 
AL TERMINE, TRASFERIMENTO AL 
SANTUARIO DEL DIVINO AMORE, DOVE
PRANZEREMO , AL SACCO, IN LOCALI APPOSITI.

LA QUOTA PRO CAPITE E’ DI € 15,00, CHE DOVRANNO ESSERE VERSATE AL MOMENTO DELL’ ADESIONE, 
LA QUOTA COMPRENDE        
“ BUS E OCCUPAZIONE DEI LOCALI DEL PRANZO”.

                 DOPO IL PRANZO VISITA DEL SANTUARIO                  
E CHI LO DESIDERA
PARTECIPAZIONE ALLA SANTA MESSA.
RIENTRO A CANALE MONTERANO IN PRIMA SERATA.
PER CHI LO DESIDERA , PRANZO DEL PELLEGRINO
A € 15,00. (FUORI PRENOTAZIONE).

PER LE ISCRIZIONI RIVOLGERSI AL SIG. LIVIO MARANI

TEL. 3492830169 - 069962632.








XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)

Lc 11,1-13

Chiedete e vi sarà dato.


+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore


OMELIA


La liturgia della parola che oggi siamo meditando ha come tema: la preghiera. Leggendo le letture odierne scopriamo che nella preghiera è inserito anche il perdono di Dio. Nella prima lettura e nel vangelo è evidente il fatto del perdono perché si legge nella seconda lettura che Dio ci ha perdonato “tutte le colpe e annullando il documento scritto contro di noi … l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce”.
Abramo ci presenta una forma di preghiera detta di intercessione. Egli da uomo giusto insiste nella preghiera perché Dio non distrugge le città peccatrici, Sodoma e Gomorra. Egli intercede per quelle città domandando la salvezza dei giusti. Mostro la sua fede nell' amore e giustizia divina e Dio lo esaudì. Nel racconto biblico del peccato di queste città, la parola di Dio ci rivela non solo la dimensione individuale\personale del peccato ma anche la dimensione sociale\nazionale del peccato. E per quest' ultimo che Dio voleva castigare Sodoma e Gomorra. Come nel tempo di Abramo il nostro tempo e società ha i suoi peccati che sono le varie forme di peccati contro la famiglia umana e cristiana e le bestemmie. Due peccati che gridano fino a Dio e abbiamo bisogno delle persone come Abramo ( Gn. 18, 20-30) e Lot (Gn 19,1-29) che sapendo di trovare favore davanti a Dio intercedono perché non vengono distrutti i paese.
La preghiera è una degli aspetti importanti della vita di fede. Gesù stesso ha pregato tutta la sua vita e nei momenti più salenti della sua vita pubblica, nei suoi molti miracoli, prima della sua scelta dei dodici apostoli, nella sua agonia, sulla croce e ha insegnato i suoi a pregare. Spesso sento dire, “Padre non so pregare!”. “ Prego ma non prego mai per me stesso.” Questo è sbagliato anche perché Gesù a certo punto ha pregato per se stesso durante la sua agonia. E vero che è necessario pregare per gli altri come Abramo, Gesù e i santi hanno fatto ma al meno preghi per il tuo bene spirituale. C'è chi prega ma fa soltanto le richieste nelle sue preghiere, questo non e` fede pura perché Dio viene ricordato solo nella disgrazia della vita per cui si chiede grazie in continuazione e non si ringrazia mai Dio per tutti i suoi benefici. La preghiera è stare in presenza di Dio anche in silenzio senza parole, e` dialogare con Dio come Abramo, la preghiera e` lodare e ringraziare Dio, presentarlo le nostre richieste e quelle degli altre. Preghiera è comunione con Dio, e` una relazione personale e filiale con Dio. Si può pregare abbastanza? Ho sentito i cristiani che non pregano criticare quelli che si mettono in ginocchio e alzano gli occhi della fede al cielo chiamandoli cristiani fanatici. Gesù pregava in luoghi deserti (Lc 5,16) e “ al mattino presto si alzò quando era ancora buio e uscito si ritirò in un luogo deserto, e là pregava”.( Mc 1, 35) Gesù` in uno dei suoi tanti insegnamenti sulla preghiera racconta una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. (Lc 18,1-8) I cristiani pigri trovano mille ragioni per non pregare perché non hanno conosciuto l'amore di Dio che ci può donare più che noi possiamo chiedere o immaginare. Un credente che prega con fede ottiene le grazie e chi ha mai ottenuto prega sempre di più perché comprende che Dio c'è vicino e ci ascolta. La grazia ricevuta è un incentivo per trasformare la propria vita in offerta di preghiera.
Nella preghiera che ci ha insegnato il Signore Gesù vediamo una preghiera perfetta, modello di ogni preghiera. Questa preghiera riconosce la paternità di Dio perché Dio come padre ha al cuore il bene dei figli. “ Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede, riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli, darà cose buone a quelli che gliele chiedono!( Mt 7,7-12 ) La parabola del Padre misericordioso ci mostra anche la grandezza del cuore del padre. (Lc 15,11-31) per motivo di spazio non tratteremo altri aspetti della preghiera padre nostra.
Pregate, pregate, pregate ci dice spesso la Regina della Pace. Pregate perché la preghiera diventa per voi come respiro. Con la preghiera potete fermare anche la guerra. Queste sono le parole della donna orante che ancora intercede per noi come avvocata presso suo Figlio Gesù.


domenica 21 luglio 2013

XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO


Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

Omelia

La liturgia di oggi nella prima lettura ci presenta il tema dell’ ospitalità quindi come domenica scorsa vediamo l`amore che spinse Abramo ad accogliere e ad ospitare i tre pellegrini. Senza rendersene conto Abramo col cuore pieno di gioia e umanità accoglie il suo Dio, perché Abramo ha mostrato la carità verso di loro, sua moglie "Sara, sebbene fuori dell`età, ricevette la possibilità di diventare madre..."(Eb. 11,11). Questo atto di carità si può capire meglio alla luce del vangelo, “Qualunque cosa avete fatto ai più piccoli, lo avete fatto a me” (Mt 25,40). Dio che nel tempo dei patriarchi visto Abramo in forma umana, in persona di Gesù va a trovare  a Betania Maria e Marta le sorelle di Lazzaro che aveva risuscitato da morte. Tutte e due accolgono Gesù a cuore aperto ma ognuno in un modo diverso. Maria sedutasi ai piedi di Gesù ascolta la sua parola mentre sua sorella Marta mostra la sua accoglienza nei molti servizi per Gesù. 
Si legge negli atteggiamenti e nell’accoglienza di Maria e Marta due diversi modi di testimoniare Dio oggi nella contemplazione e nell`attività. L’uno può complimentare l’altro solo nella giusta misura. L’operatore pastorale spesso è preso da molte attività` e dedica poco tempo per la preghiera e l`ascolto della parola di Dio, Gesù` loda e apprezza Maria che si è  messa in ascolto della parola. Essa sa entrare in una relazione personale con Dio. L’eccessivo impegno caritativo e sociale, perché pastoralmente non equilibrato, soffoca l`annunzio della parola e la preghiera. " Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire ... ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola".(Atti. 6,1-4)
Marta si agita per molti servizi! Anche noi ci agitiamo davanti a mille cose da fare e capita che non troviamo tempo e spazio per Gesù`come Maria. Chi di noi non ha mai dedicato tempo come Marta a mille cose che abbiamo da fare, mettendo al secondo posto Dio. La preghiera e la Santa Messa vengono saltati spesso perché crediamo di avere da fare o perché siamo impegnati e agitati nel fare le cose. 
"Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose ma di una cosa c`è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".(Lc. 10,38-42) Un commentatore della bibbia scrisse che "Marta rappresenta colei che ha ricevuto la parola tra le spine: ascolta la parola, ma le molte preoccupazione la soffocano, si che essa non dà frutto. Maria invece è colei che ha ricevuto la parola in un terreno fertile, ascolta e dà frutto. L’episodio descrive la preoccupazione di Luca che vede nella sua comunità un eccesso di impegno sociale a scapito dell`ascolto della parola. L`invito di Gesù e`a ridimensionare quel servizio, pur necessario, sull`essenziale"(Marcheselli-Casale).



domenica 14 luglio 2013

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C


Chi è il mio prossimo?

+ Dal Vangelo secondo Luca   Santi di oggi

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

Parola del Signore 

Omelia

Gesu`ancora ci propone la via dell`amore come via che conduce alla vita eterna. E l`oggetto dell`amore cristiano è il prossimo. Il prossimo non si può definire, si diventa prossimo secondo la parabola di Gesù detta la parabola del buon samaritano`. Con questa parabola Gesu` ci offre una soluzione chiara circa chi e` il nostro prossimo:"chiunque ha bisogno di aiuto, qualunque sia la sua razza o condizione sociale o politica o appartenenza religiosa, costui e`il prossimo da soccorrere."(Il Cammino, Luglio 2013) Questa soluzione non era probabilmente gradita o compressa dal dottore della legge che domandò a Gesu` chi e` il mio prossimo? La prima domanda del dottore fu che devo fare per ereditare la vita eterna? Una domanda simile ha fatto il giovane ricco e se ne tornato a casa triste perchè egoista, non vuole condividere con i poveri le sue sostanze.(Mt 19,16-22) Gesu` con questa parabola vuole abbattere le mura di separazione e divisione fra gli esseri umani che può essere sulla linea famigliare, sesso, razziale, etnico, linguistica, nazionale perchè siamo figli e figlie di un solo Dio che e` amore senza fine. Quante volte nel vangelo Gesù ha cercato di togliere dal cuore umano l`odio e la divisione. Nell`incontro con lo scriba oggi, con la donna samaritana che gli disse "Come mai tu che sei Giudeo chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana."( Gv. 4,1-41) Infatti i Giudei non hanno relazioni con i Samaritani tra loro non correva buon sangue. I Samaritani, infatti, erano considerati “scismatici”, avendo accettato nel loro popolo elementi estranei assunti dagli Assiri che erano idolatrici. Pensiamo all`incontro con la donna peccatrice a casa del fariseo di nome Simone che l'ha invitato a pranzo. ( Lc. 7,36-8,3)
E` ovvio che il maestro della legge ha una bella conoscenza della bibbia e sa del libro del Levitico che disse "Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello... prossimo, così non ti caricherai d'un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore.( Lv.19,17) Nel spiegare questo passo biblico i dottori della legge insegnavano che il prossimo erano i fratelli e i connazionali e Gesu` provocato dalla domanda, chi e` il mio prossimo? Mostra che amore è universale, non conosce limiti, ne` colore di pelle, ne` ideologia politica e sociale perchè siamo tutti figli di un solo Dio che e` Padre Nostro.
Luigi Ginami scrisse che "di fronte alla mentalità giuridica del dottore della legge che si domandava quale fosse il prossimo per lui, Gesu`risponde ribaltando il punto di riferimento. Non si tratta di conoscere chi devo soccorrere e chi no; chi aiutare e chi no; chi ritenere amico e chi no... Gesù con la sua parabola in cui se il samaritano avesse dovuto valutare con il metro comune il giudeo sanguinante ai margini della strada, avrebbe dovuto giudicarlo straniero, nemico, sfortunato, moribondo, insomma tutto ma non prossimo. Egli non giudica, ma si lascia giudicare da colui che e` nella necessità."
Gesù ci invita oggi a farsi prossimo. Il grande sant'Agostino disse non parlare d`amore al fratello, amarlo. Ecco disse San Giacomo "la fede senza opera è morta". E` vero che noi cristiani siamo un pò come il sacerdote e il levita della parabola di questa domenica senza cuore, senza pietà senza compassione davanti alla sofferenza degli altri? Possano avere ragione quelle persone che criticano i cristiani perchè c`è una grande distanza tra la nostra fede e amore? Il giudizio finale sarà basato sull'amore: "Venite, benedetti da mio Padre, entrate nel Regno preparato per voi fin dall'inizio del mondo. Perché avevo fame e voi mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato dell’acqua, ero straniero e mi avete ospitato nella vostra casa, ero nudo e mi avete dato dei vestiti, ero malato e in prigione e siete venuti a trovarmi!”.(Mt.25,31-46)


domenica 7 luglio 2013

XIV DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO C


La vostra pace scenderà su di Lui

+ Dal Vangelo secondo Luca  Santi di oggi

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Parola del Signore.


Omelia  

Sentiamo nel vangelo di questa domenica della vocazione e missione dei settantadue discepoli chiamati ad annunciare Dio a ogni creatura sulla terra. Prima di inviarli a preparare il suo arrivo nelle città e paesi dove stava per recarsi, li da`gli insegnamenti su come svolgere la missione nella chiesa e nel mondo. Solo Luca tra gli evangelisti ci ha raccontato di questa missione avvenuta mentre Gesu`andava a Gerusalemme. Luca con il numero settantadue mette in evidenza l`universalità della salvezza mentre il mandato dei 12 apostoli era limitato a pochi eletti come mostrano le parole di Gesu`,"non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d`Israele ... predicate, dicendo che il regno dei cieli e`vicino"(Mt 10,6-7) A questi primi missionari della chiesa Gesu`da`questi insegnamenti che oggi sembra che gli operatori pastorali non mettono in considerazione:
1) La gente  cui portare l`annuncio della buona novella sono tanta e Gesu` chiede gli operatori pastorali di tutti tempi di pregare il padrone della messe perche manda operai nella sua messe. Il ruolo della preghiera nella missione è fondamentale, non si prega solo perche la chiesa ha bisogna delle vocazione ma anche perche ogni attività missionaria svolta con fede cresca e porta frutti in abbondanza. Quanti sono oggi gli operatori pastorali che chiedono Dio di mandare altri operatori pastorali alla chiesa? Non capita che `quattro gatti si appropriano l`opera pastorale e non invitano altri a lavorare nella vigna del Signore e delle volte si chiudono come una setta.
2) Gesu` che non aveva dove posare il capo, chiede agli operatori pastorali il distacco dalle cose e dalle persone. "Non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada". Gesu` sottolinea l`importanza di distacco in queste Sue parole, "Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me".(Mt 10,37) Alla domanda di Pietro che riguarda i discepoli che si sono distaccati dalle cose e le persone a causa del vangelo Gesu` disse "In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d'Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna."(Mt. 19,29) 
3) Gesu` insegna a essere portatori di pace. In qualunque casa che entriate dite:'' pace su questa casa''. Il missionario o miglior l`operatore pastore non avrà pace da portare agli altri se il suo cuore non è in pace con Dio. "Colui che porta il messaggio di Gesu`, porta la pace. La pace cristiana e` la gioia e la felicità che scaturiscono dall`incontro con Dio".( Messale delle domenica e feste, Editrice Elledici, 2012)
4) Gesu` ci ammonisce di non gioire per quello che abbiamo compiuto e compiamo nel Suo nome ma perche i nostri nomi sono scritti nei cieli.

Si legge nel mandato dei 12 apostoli e nel mandato dei 72 due diversi tipi di vocazioni e modi di svolgere l`attività missionaria, il clero e i laici, tutti e due chiamati ognuno nello stato di vita in cui Dio lo ha chiamato di annunciare il messaggio di Gesu` affidato a tutti i cristiani. I 72 discepoli non hanno lasciato l`annuncio evangelico solo nelle mani degli apostoli cosi oggi la testimonianza cristiana non appartiene solo al clero."Possiamo constatare che molti cristiani accettano il messaggio di Gesu`, ma non sentono il bisogno di portare questo messaggio alla gente. Si sono abituati a considerare questa missione come un compito dei preti, dei frati e delle suore. Quelli sono - secondo questa cattiva convinzione - gli "specialisti" nell`annunciare Gesu`, lo fanno per "mestiere"... Guardando alla comunità delle origine, la chiesa oggi può ritrovare la coscienza della comune vocazione missionaria"
( Messale delle domenica e feste, Editrice Elledici, 2012)