Signore, ricordati quando entrerai nel tuo regno.
+ Dal Vangelo secondo Luca
santi di oggi
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore
Omelia
“Il dialogo tra
Gesù e Pilato è trasparente e sottile. Dice Pilato: dunque tu sei il “Re dei
Giudei”, che ha carattere politico, e non dice “Re d'Israele” che ha carattere
religioso”(Don Cesti Giovanni). Si ricorda che re Erode, che uccise bambini
innocenti, cercava di uccidere il Bambino Gesù perchè pensava come gli altri
che il regno di Gesù fosse di questo mondo. Ha compiuto la strage degli
innocenti per eliminare Gesù per paura che gli togliesse il suo regno. Anche
alcuni dei seguaci di Gesù avevano ancora il concetto popolare del loro tempo,
un esempio tipo si vede nella richiesta della madre dei figli di Zebedeo che
chiese a Gesù: fa che i miei figli siedano uno alla tua destra e l'altro alla
tua sinistra nel tuo regno. Il pensiero comune nell'epoca della
dominazione/occupazione straniera era che il re che viene sarà un combattente
potente, che scende dalle nubi per liberare gli Ebrei dall'oppressione, dalla
schiavitù, dall'esilio babilonese e dalla dominazione romana.
Ecco tante
immagini del Re sbagliati che rimane ancora fino a oggi. Tanti si domandano: se
Dio è forte e potente perchè c'è il male? Perchè non elimina la fame, la
guerra, l’ingiustizia ecc. Se è vero che regna Gesù è debole, dicono. Alla
domanda di Pilata “Sei tu il re dei Giudei?”, Gesù rispose: “io sono re. Per
questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza
alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”. E’ interessante
sentire Gesù dire “Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di
questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato
ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. Il Suo regno è il regno di
giustizia, di verità, di amore e di pace. Gesù ci evidenzia di che tipo è la
Sua regalità nella Sua reazione dopo la richiesta della madre dei figli di
Zebedeo, “voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i
capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra
voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro
schiavo. Come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per
servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.(Mt 20,25-28)
Jesus Nazarenus
Rex Judeorum (Gesù Nazareno Re dei Giudei) vuole regnare nel cuore puro e
aperto a Lui. Vuole regnare nella Chiesa, nella famiglia, nella società. Regna
già dove c'è l'amore, la verità, la giustizia e la pace. Chi regna
nel tuo cuore, nella tua famiglia, nel tuo lavoro? Comincia a regnare nel
momento in cui Lo mettiamo al primo posto nella nostra vita. Regna nel cuore
pentito. Un predicatore diceva che la crisi economica, morale, sociale e
religiosa d'oggi è dovuta al fatto che l'umanità non ha lasciato Gesù regnare
nelle sfere economiche, morali, sociali e religiosa della vita umana.
“Il regno di Cristo è regno di verità, di
grazia, di giustizia, di misericordia. È regno, nel quale ci si inserisce con
adesione libera e personale, e noi dobbiamo lasciare che Cristo regni sempre
nella nostra vita; dobbiamo aprire a lui con gioia la porta del nostro spirito,
farlo entrare nella nostra vita, accogliendo la sua parola e rispondendo ad
essa con la fedeltà quotidiana ai nostri impegni, con una impostazione di vita,
che poggi su scelte operative coerenti con la fede”.
OMELIA DÌ GIOVANNI PAOLO II Palermo, 21 novembre 1982)
Tutta la bibbia è
piena della fede nel regno di pace che viene. Il profeta Daniele ha visto nelle
visioni notturne, uno simile a un figlio d’uomo venire con le nubi del cielo.
Gli furono dati potere, gloria e regno i popoli, nazioni e lingue lo servivano
e il suo regno non sarà mai distrutto. (prima lettura) Gesù stesso ci insegna a
pregare al Padre celeste “venga il tuo regno”. Nel credo noi professiamo che
Gesù “è salito al Cielo e siede alla destra del Padre e di nuovo verrà nella
gloria per giudicare i vivi e i morti ed il suo Regno non avrà fine”. Dobbiamo
alimentare quotidianamente questa beata speranza professato nel credo, lo
vedremo come Egli è. Egli è Colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri
peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno, sacerdoti per il suo
Dio e Padre, a lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. (Ap 1,5-8)